A volte può capitare di avere una sorta di “terrazzino” interno di passaggio che permette l’accesso ad altri locali della nostra casa posti al piano superiore, posto generalmente in cima alla scala che collega il piano inferiore con quello superiore. A volte il siddetto spazio è dotato di ringhiera, come la scala, ma non sempre è composta da elementi disposti in maniera tale che un bambino o un animale domestico non possa passarci attraverso.
Se non si hanno bambini piccoli, il problema solitamente non ce lo poniamo, in quanto anche un doppio tubo in ferro posto orizzontalmente in cima alla scala, può essere sufficiente a non causare incidenti. Non volendo fare fare opere in muratura scegliendo di lasciare lo spazio più aperto possibile, mi sono guardata intorno per capire come potevo fare a eliminare comunque qualsiasi pericolo – anche solo temporaneamente – senza un consistente dispendio di denaro ed energie.
Ho scelto allora due grate in plastica (ma potevano essere anche in legno) di quelle che si usano in giardino per far arrampicare le piante, e le ho fissate alla ringhiera in più punti in modo che non si muovessero. Il problema era sicuramente risolto con una soluzione temporanee da togliere quando il cucciolo fosse cresciuto e avesse capito di non doversi sporgere, e una minima spesa, ma rimaneva il gusto estetico da valutare. Dopo aver riflettuto un po’ e pensato anche alla destinazione originale delle grate, ho pensato di abbellirle agganciando al ferro superiore dei vasi in plastica per piante a caduta.
Qui potevo scegliere tra piante vere tipo il potos, piante fiorite oppure piante artificiali. Ho optato per quest’ultima soluzione creando delle composizione con tralci di gelsomino e roselline, e affidandomi a piante fiorite già complete. La soluzione non sarà ottimale ma ho eliminato il pericolo cadute e ho creato una sorta di balcone fiorito (anche se artificiale) che ha personalizzato ulteriormente un angolo della casa. Possiamo utilizzare la nostra fantasia e la nostra creatività per trovare soluzioni – anche temporanee – a dei problemi che inizialmente non ci eravamo posti “arredando” uno spazio al quale non avevamo mai pensato.