Per iniziare a lavorare a maglia, oltre conoscere i ferri del mestiere, è importante conoscere i filati.
Quando si sceglie un modello, non possiamo soffermarci solo sulla scelta del colore, o sulla lavorazione, perchè il filato è fondamentale per esaltare i punti, o per determinare una lavirazione piuttosto che un’altra. Spesso è necessario chiedere consiglio alla commessa del negozio in cui ci rechiamo per l’acquisto, che quasi sempre ci sconsiglia proprio quello che ci piaceva di più, e su cui tanto ci eravamo intestardite.
Per ovviare a facili delusioni (non ai consigli, che sono sempre utili, badate bene…) può essere d’aiuto conoscere i filati.
Prima cosa da sapere è che si suddividono in due macro categorie, i filati naturali e i filati sintetici.
I filati naturali sono la lana, il cotone, la rafia, il lino, la canapa, la seta, e tutti quelli di origine vegetale e animale, tra i quali, oltre alla pecora, anche il coniglio d’angora, l’alpaca, il lama, il cammello, la renna.
Questi filati si possono acquistare nei negozi specializzati, in morbidi gomitoli, da tricottare con i ferri, oppure in matasse o rocche per la lavorazione con la macchina da maglieria.
Indice
Filati naturali
Lana Merinos
La lana delle pecore Merinos, per le condizioni ambientali in cui vivono le pecore di questa razza, ha sviluppato particolari caratteristiche protettive (contro forti escursioni termiche, umidità, vento, proliferazione di parassiti) molto superiori a quelle della lana di altre pecore. La lana merinos ha un effetto spugna, quindi assorbe immediatamente lungo i suoi peli (internamente porosi) ogni minima traccia di umidità con cui entri in contatto, portandola verso l’esterno, dove evapora; un effetto isotermico, questa lana non scalda, è isolante, mantiene semplicemente la temperatura dei corpi con cui è a contatto; un effetto antiparassiti (soprattutto acari) in quanto la struttura e l’andamento dei peli impediscono l’accumulo, alla loro base, di polvere e sporco. Io la utilizzo molto, perchè, oltre alle sue importanti caratteristiche, viene filata in 4/6/8/9 capi, quindi adatta a molte tipologie di modelli e particolarmente predisposta a mantenere il lavoro estremamente regolare.
Lana Shetland
E’ una lana a fibra lunga leggermente ruvida e pelosa. E’ originaria delle isole Shetland, molto resistente e non infeltrisce. Si lavora soprattutto con i ferri e si utilizza per la realizzazione di capi pesanti, sportivi come maglioni e giacconi per la montagna.
Lana Mohair
Un filato bellissimo, per capi leggeri e morbidi come nuvole, ideale per traforati, molto caldo e avvolgente. La fibra di Mohair, a causa della sua lucentezza e lunghezza, viene particolarmente usata nella produzione di filati pettinati pregiati in puro mohair o principalmente mischiati con la lana. Il vello, lungo e morbido, viene rasato senza ferire l’animale e viene filato in modo diverso a seconda dell’età dell’animale da cui è tratto, poiché l’invecchiamento ne cambia le caratteristiche. Per le sue particolari proprietà riflessive, la fibra di mohair viene spesso mescolata ad altre fibre meno pregiate per migliorare la qualità del prodotto finito. Un altro fattore che rende il mohair pregiato è l’attitudine ad essere tinto: la coloritura risulta uniforme e resistente, ben radicata nella fibra.
Lana Cachemire
Si tratta della lana di un animale alquanto raro, il kasmir allevato in Tibet, Cina, sugli altopiani mongoli e in Iran. Per ottenere la lana pregiata che tutti conoscono da questo animale vengono seguiti alcuni rigidi criteri in merito alla fase della tosatura vera e propria; la tosatura avviene sempre e solo in tarda primavera, nel periodo cioè che risulta il più caldo in quelle regioni nelle quali il kashmir viene allevato e viene utilizzata solo la parte migliore del vello dell’animale, ossia il sottopelo. Se ne ricava una lana di grandissimo pregio, seconda per valore alla sola vigogna. Ma non tutto il cachemire è uguale. A rendere più o meno preziosa una partita di questa lana è infatti lo spessore, il diametro del singolo pelo: più la sua fibra è fine, maggiormente pregiata sarà la lana. Ovviamente viene utilizzato per tricottare capi esclusivi, golfini, scialli, baschetti…
Lana Cashwool
Pregiata lana d’agnellino, morbidezza e calore paragonabili solo al cachemire, per golfini, scialli e sciarpe, unita ad un altro filato a due capi.
Lana Angora
L’angora è un tipo di lana pregiata prodotta con il pelo del coniglio d’angora. Questo animaletto, di corporatura grossa, è di colore bianco e coperto da un pelo lungo e morbido ed è originario della Turchia. La lana d’angora è morbidissima, pelosa, scivolosa, calda, soffice, ed ha aspetto lucente. Non avendo molta resistenza all’usura ed al lavaggio, viene usata per produrre filati che vengono mescolati con lana fine, per dare corpo al filato.Viene utilizzata per produrre capi pregiati, la grande morbidezza e delicatezza la rendono indicata per capi infantili e femminili.
Lana d’Alpaca
L’alpaca (Vicugna pacos) è un mammifero della famiglia dei camelidi, il cui vello è rinomato per la sua leggerezza, per le sue caratteristiche termiche e per quella particolare sensazione al tatto, simile alla seta. L’Alpaca è l’unico animale al mondo che produce lana in una grandissima varietà di colori: dal bianco puro fino al fulvo, tutta la gamma di marroni e beige, fino al nero carbone, oltre 22 colori naturali. Essa è priva di lanolina, non infeltrisce e non causa reazioni allergiche, essendo ben tollerata quando portata direttamente sulla pelle. E’ perciò indicata anche nell’abbigliamenti intimo dei neonati.
Si può trovare anche ecologica, quindi non trattata da agenti chimici, la controindicazione, in questo caso, è che mantiene un vago odore di ‘selvatico’ che comunque sparisce dopo il primo lavaggio. Solitamente il costo di questo filato è piuttosto elevato ma, se si trova quella ecologica, magari proveniente da laboratori equo-solidali, si può trovare ad un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Lana Vigogna
La vigogna (Vicugna vicugna) è un camelide che vive sulle Ande. La lana della vigogna veniva utilizzata dagli antichi inca per tessere le vesti del re (ai sudditi era infatti proibito indossare indumenti fabbricati con questa particolare lana). Fu proprio per questo che, esattamente come accade oggi, anche ai tempi degli inca la vigogna era un animale protetto, e la sua lana preziosissima. La lana della vigogna è una delle fibre più costose al mondo con prezzi che variano tra 437 e 650 dollari al chilo ed è stata inserita nella lista della Convenzione sul commercio internazionale delle specie di flora e fauna minacciate di estinzione, che regola il commercio della lana e dei tessuti prodotti con questa. Nel 1987 la vigogna è stata dichiarata patrimonio delle comunità indigene. Infatti io non l’ho mai usata.
Lana di Cammello
Il cammello a due gobbe, detto anche Battriato, si trova oggi in vaste zone del continente asiatico.
I peli di questi animali non vengono tosati, ma il pelo viene raccolto con la pettinatura in maniera estremamente delicata: questo è il motivo dell’alto costo di queste fibre. Le parti usate sono soprattutto quelle del sottopelo perché molto più fini, morbide e soffici. Vengono mescolate con la lana ovina o usate da sole per ottenere tessuti speciali molto pregiati. Le lane di cammello hanno le stesse proprietà della lana ovina, ma si differenziano da questa per la maggior finezza, morbidezza e capacità di isolamento termico.
Seta
La seta è una fibra naturale di origine animale. Il baco da seta secerne un filamento continuo lungo circa 1/1,5 km con il quale forma il bozzolo che gli serve da protezione durante la metamorfosi. Il filamento è formato da due bavelle di fibroina (presente per circa l’80% in peso) avvolte nella sericina (20% circa). Quest’ultima viene eliminata durante un processo chiamato “sgommatura”. Al microscopio la fibra ha un aspetto regolare molto simile a quello di fibre sintetiche. Le fibre di seta possono essere mescolate a cotone, lana, lino, viscosa e poliestere e questi filati di mischia permettono di ottenere molti tipi di tessuto e migliorare la regolarità della trama. Il filato ottenuto in seta pura o mescole è molto costoso ed utilizzato per capi di particolare pregio.
Cotone
Il cotone è una fibra tessile di origine vegetale con filamenti sottili bianchi, lunghi due o tre centimetri. Nasce dentro la capsula della pianta di cotone, e ha l’aspetto di una bambagia soffice che avvolge i grossi segni. Le qualità più pregiate sono a fibra lunga, di colore bianco, con lucentezza simile alla seta. Il cotone ed a fibra più economiche diffuse in tutti paesi del mondo. Infatti ha una buona “compatibilità” con la pelle, disperde abbastanza facilmente il calore, ed è molto igienica. La pianta del cotone è coltivata nei paesi caldi con estati asciutte. Le qualità migliori crescono nei paesi desertici, dove terreno viene bagnato con l’irrigazione (Egitto, Pakistan, Russia asiatica). Cresce bene anche nei paesi con una stagione umida e una stagione secca (Stati Uniti, Cile, India, Brasile ecc.). Il cotone è una pianta “annuale” con un ciclo vegetativo di circa due mesi. Composto per il 95% di cellulosa, il cotone è leggero, morbido ed assorbente. La fibra di cotone, meno robusta del lino, non si usura ma si strappa; è poco elastica e pertanto si sgualcisce. I lavaggi frequenti e l’esposizione al sole tendono a scolorire i tessuti di cotone. Viene venduto in gomitoli, e utilizzato per capi estivi.
Lino
Questa fibra è ricavata dal fusto di una pianta alta da 80 a 120 cm., poco ramificata e con piccoli fiori, di un colore variabile dal bianco all’azzurro intenso, che fioriscono solo per un giorno. La pianta del lino viene estirpata dal terreno in modo di avere la massima lunghezza della fibra. Dopo la macerazione avviene la separazione delle fibre tessili dai residui legnosi e quindi la pettinatura che elimina le impurità. Le fibre di lino si mescolano a cotone, lana, seta, viscosa e poliestere e questi filati di mischia permettono di ottenere molti tipi di tessuto e migliorare la regolarità della trama. La combinazione di due fibre consente di avere una “mano” diversa, cioè una consistenza ed un aspetto differenti da quelli ottenuti con filati semplici. Composto per il 70% di cellulosa, non provoca allergie, assorbe l’umidità e lascia traspirare la pelle: pertanto è indicato per la confezione di capi estivi. Molto resistente, soprattutto se bagnato, può essere lavato moltissime volte senza alterarsi, anzi diventa sempre più morbido, cosa importantissima per i capi di abbigliamento e di uso quotidiano che richiedono lavaggi frequenti. Ha bassissima elasticità, pertanto i tessuti in lino non si deformano.
Canapa
La canapa è una pianta dal fusto alto e sottile, con la parte sommitale ricoperta di foglie, e può superare i 4 metri d’altezza. La parte fibrosa del fusto si chiama “tiglio” e la parte legnosa “canapolo”. Una importante caratteristica della pianta di canapa è la sua produttività. Attualmente può essere lavorata in modo da renderla molto, e viene proposta in sostituzione del cotone e delle fibre sintetiche.
Rafia
La ràfia è una fibra tenace e grossolana, un tempo impiegata nell’industria dei cordami, nella cesteria e negli articoli da intreccio, come stuoie e borse in sostituzione della juta. Si ricava da una varietà di palme dell’Africa tropicale. In tempi recenti questa fibra, particolarmente trattata e tinta, ha assunto un aspetto lucido, rigido, leggero e resistente, viene utilizzata per confezionare borse, cappelli, tappeti, tovagliette , sottobicchieri e altri oggetti per la casa. Un filo di rafia ha lunghezza massima di circa 1,5 m e larghezza irregolare, quando si presenta su rocchetto o in matassa con lunghezza superiore al metro e mezzo e larghezza regolare non è veramente rafia, ma un prodotto plastico che cerca di imitarla.
Filati sintetici
Prendono il nome di tecnofibre le fibre fatte dall’uomo.
Con più antica denominazione si usava distinguere: le fibre artificiali, in cui la cellulosa veniva trattata e modificata da un reagente, da quelle sintetiche, con molecole ottenute per sintesi.
Microfibra
Il termine “microfibra” non indica una fibra tessile in particolare. In base alla legge di etichettatura tessile n°194 del 1999, il termine non può essere usato singolarmente, ma solamente accompagnare il nome del polimero che la costituisce. Ad esempio 100% poliestere microfibra e non 100% microfibra. Questa seconda espressione è errata. Trattandosi inoltre di una qualificazione delle fibre utilizzate per la realizzazione del prodotto, il produttore è tenuto a vigilare la correttezza dell’impiego della dicitura nella pubblicizzazione del prodotto stesso, controllando la natura delle fibre utilizzate per la realizzazione del prodotto.
Viscosa
La viscosa è una fibra tessile artificiale che imita la morbidezza delle fibre vegetali, presentando inoltre una lucentezza serica, per cui viene anche chiamata “seta artificiale”.
Acrilico
Una particolarità della produzione di acrilico è stata la possibilità di creare il fiocco con colori “tinti in pasta” con una possibilità infinita soprattutto usata per poi produrre filati di tipo laniero, prevalentemente per maglieria.
Poliestere
Le caratteristiche dei fili di poliestere sono oltre ad un’ottima tenacità, un’elevata resistenza all’abrasione, alle pieghe e al calore, elasticità e una minima ripresa di umidità nonché una buona resistenza agli agenti chimici e fisici. Tutte queste caratteristiche fanno in modo che il poliestere sia impiegato puro o in mista con altre fibre naturali, artificiale o sintetiche. Questa sua caratteristica permette di conferire ai prodotti una mano nervosa, ingualcibilità, resistenza all’usura, stabilità dimensionale (non si restringono) e una facile rimozione delle pieghe anche dopo i lavaggi evitando la stiratura. Si tingono bene.
Lavorazione
Bouclè
Puo’ essere di cotone o di lana, e’ formato da due fili, uno ben teso, l’altro lasciato morbido a formare dei ricciolini. Si usa di solito per capi con punti poco lavorati.
Ciniglia
Risulta essere un filato morbido e vellutato, di lana o di cotone o misto, un po’ ondulato. Si lavora preferibilmente con ferri usando punti semplici come il rasato o il punto legaccio.
Lame’
Filato brillante realizzato in colori come l’oro, l’argento, il bronzo, ma ce ne sono di tutti i colori, si utilizza per capi eleganti o per guarnire o rifinire altri capi.
Lana Cablè
Lana ritorta, molto resistente, formata da da un doppio filo a sua volta composto da due fili strettamente ritorti; e’ molto elastica e indeformabile.
A questo punto mi sembra di aver fatto una panoramica sufficiente dei filati disponibili per i nostri lavori…scegliete adesso modello e filato, che si parte.