La cera d’api è un prodotto del tutto naturale, che viene prodotto dalle api mellifere insieme alla propoli e al miele.
La cera è in realtà una secrezione delle api che utilizzata per costruire la struttura interna degli alveari, il favo, ovvero la “casa” delle larve.
La cera nasce in forma liquida, ovvero in goccioline che trasudano dall’addome delle api. A contatto con l’aria, il liquido si solidifica creando delle piccole scaglie che vengono successivamente manipolate e lavorate dalle api stesse.
Nel corso della loro vita, solo nella fase dello sfarfallamento le api sono in grado di produrre la cera. Inoltre è indispensabile che la temperatura interna all’alveare oscilli tra i 33 e i 36 gradi, e che le api abbiano consumato una grande quantitá di miele.
L’uomo ha da tempo avviato delle vere e proprie “coltivazioni” di colonie di api , fornendo alle stesse delle strutture idonee per riprodursi, da dove poi attinge per ottenere tutti i frutti del lavoro di questi importantissimi insetti.
Quando gli apicoltori estrarranno il miele, le celle verranno aperte e la cera recuperata dalla struttura ormai vuota, dovrà essere depurata per via dei molti residui che vi si sono accumulati e dovrà subire dei trattamenti di raffinazione ulteriore prima di poter essere utilizzata .
La cera d’api vergine si otterrà con la semplice fusione e l’aggiunta di una piccola quantità di acqua: rimarrà modellabile semplicemente con il calore delle mani mantenendo un delicato e gradevole profumo naturale di miele.
La cera d’api é stata impiegata perfino dai nostri antenati; da ritrovamenti archeologici sembra che oltre 6500 anni fa venisse utilizzata per otturare i denti e per cauterizzare ferite; tracce della sostanza sono state rinvenute in Egitto, nelle tombe, e nella grotta di Lascaux sui famosi dipinti.
Veniva inoltre usata per impermeabilizzare imbarcazioni e i romani la usavano come isolante dall’umiditá e dall’acqua per i loro dipinti murali. In epoca medievale veniva invece usata come moneta, tanto era considerato alto il suo valore.
Tra gli attuali utilizzi domestici della cera d’api ce sono alcuni particolarmente utili:
Fare candele
Le candele in cera d’api sono più luminose, assorbono le tossine, i pollini, gli allergeni e il fumo presenti nell’aria di casa e rilasciano un profumo naturale e delicato di miele.
Lubrificante domestico
Se avete una porta che cigola o un cassetto che non scorre bene, provate a lubrificarli con un po’ di cera d’api e noterete subito un drastico cambiamento. Funziona bene anche sulle chiusure lampo bloccate.
Trattamento di bellezza per il legno
Potete unire un po’ di paraffina alimentare (60 %) alla cera d’api liquida (40%) per trattare gli utensili in legno come le ciotole, le posate o i taglieri e mantenerli belli nel tempo.
Sigillare una busta
La cera d’api si può usare al posto della cera lacca per sigillare le buste di lettere e inviti con un tocco personale e di charme.
Prevenire la ruggine
Rivestite gli oggetti in ghisa con uno strato di cera d’api per evitare che si arrugginiscano.
Lucidare i mobili
La cera d’api è perfetta per lucidare e proteggere i mobili. L’ideale sarebbe utilizzare un mix di parti uguali di cera d’api, olio di semi di lino e trementina (acquistabile nei negozi di ferramenta).
Ungere le teglie per i biscotti fatti in casa
Se avete un panetto di cera d’api, strofinatelo sulla teglia (meglio se tiepida) al posto del burro o dell’olio. Vedrete che nel tempo la teglia manterrà uno strato di cera e non avrete bisogno di ripetere l’operazione tutte le volte.
Lucidare e proteggere i piani in marmo dalle macchie
Strofinate un po’ di cera d’api leggermente riscaldata, sulla superficie in marmo e lasciate che si asciughi. Rimuovete quindi l’eccesso. Vedrete che il marmo sarà bellissimo e lucido. Il trattamento con la cera d’api previene anche le macchie.
Prevenire la corrosione del bronzo
La cera d’api previene l’ossidazione, con conseguente annerimento, degli oggetti in bronzo. E’ sufficiente preparare un mix di cera d’api (60%) e trementina (40%) e strofinarlo sull’oggetto in bronzo con l’aiuto di un panno, per creare una sorta di rivestimento protettivo. La stessa cosa si può fare anche con gli oggetti in rame.