Scegliere l’arredamento di una stanza per l’Home Entertainment è una tendenza in voga solo negli ultimi anni in Italia, e in buona parte importata dalla cultura made in USA, da sempre molto attenta a diversificare in maniera marcata i vari ambienti domestici.
Organizzare una stanza intrattenimento per una fruizione ottimale dell’Home Cinema, dei sistemi Hi-Fi, di piattaforme evolute di gioco, e in generale di qualsiasi apparato di Home Entertainment ci obbliga a scelte drastiche talvolta in netto contrasto con le norme più basilari dell’arredare stesso.
Conferire una vocazione prevalentemente ludica a un qualunque ambiente domestico potrebbe rivelarsi una impresa molto complicata, nell’eventualità in cui non si fosse disponibili a tutta una serie di piccoli compromessi logistici sostanzialmente mirati al raggiungimento della piena godibilità.
Partendo dalle dimensioni della tv fino al tipo di amplificazione scelta, è sempre importante compiere una attenta valutazione delle caratteristiche della camera in questione. Dimensioni, posizione rispetto al resto della casa, illuminazione, sono dettagli estremamente importanti per il raggiungimento di un risultato soddisfacente. Giusto per fare un esempio, sarebbe assurdo ipotizzare un megaschermo da 60 pollici in assenza della metratura adatta (intesa come distanza minima per una visione ottimale), o magari un sistema di amplificazione sovradimensionato il cui unico effetto sarebbe quello di alterare e distorcere i suoni. Il consiglio migliore in tal senso è quello di richiedere una consulenza specializzata, magari con tanto di sopralluogo di un tecnico, prima di procedere all’acquisto.
La percezione dei suoni risulta migliore in una stanza pienamente arredata piuttosto che in una semivuota. La ragione risiede nel fatto che tutti gli oggetti voluminosi e con una superficie rugosa tendono ad assorbire i suoni, evitando quei fastidiosi riverberi ed echi dovuti al rimbalzo delle onde sonore sulle pareti. Ne consegue che un arredamento corposo della nostra stanza intrattenimento si tradurrà in una migliore resa complessiva di qualsiasi impianto di amplificazione sonora. Che tipo di arredamento scegliere, allora?
Funzionalità e comfort possono coesistere nello stesso ambiente senza forzature di alcun genere, a patto che il compromesso di cui parlavamo prima non venga estremizzato ad esclusivo beneficio della parte tecnologica. Una soluzione ottimale potrebbe prevedere una grande parete attrezzata, con un design moderno, lineare e con ripiani completamente a giorno a sottolinearne il carattere attuale. I colori che dovremmo privilegiare per la parete attrezzata (o libreria) sono essenzialmente il bianco e il nero, ovvero le uniche due tinte in grado di sposarsi perfettamente con gli oggetti hi-tech. Da evitare assolutamente mobili in stile e qualsiasi sfumatura cromatica riconducibile al legno. Per quanto riguarda il divano (ma sarebbe forse più opportuno parlare di sedute), anche in questo caso sono da privilegiare articoli dal disegno attuale, rigorosamente in unica tinta e realizzati in tessuto o in ecopelle colorata. Anche i tendaggi, qualora presenti, dovrebbero essere sobri ed essenziali, senza l’ansiosa ricerca dell’abbinamento ad ogni costo. L’importante e fare in modo che nulla all’interno della stanza salti subito all’occhio per essere palesemente fuori posto.
E i quadri? Basandoci su quale criterio dovremmo scegliere i quadri con cui abbellire le pareti? In effetti, volendo interpretare pienamente lo spirito di intrattenimento nudo e crudo, l’idea di uno o più quadri alla parete sembra stonare un po’. Di gran lunga più indicati in tal senso sono i poster, le locandine di film, o le stampe (materiale promozionale, autografato, e le chicche da cineteca) in qualche modo legate concettualmente al contesto di riferimento. Ovviamente, per non incappare nell’effetto “cameretta da teenager”, una cornice sobria ma dignitosa andrebbe sempre prevista.
Una stanza intrattenimento non può, infine, fungere da postazione internet, nonostante i campi applicativi siano per molti aspetti affini. Le ragioni sono essenzialmente due: la prima, di ordine pratico, riguarda l’effettiva efficienza del segnale wi-fi, che, in un ambiente cosi fittamente popolato da dispositivi elettronici, risulterebbe inevitabilmente disturbato; la seconda ragione, invece, riguarda più che altro il problema logistico di dover predisporre, in una simile eventualità, un ulteriore angolo (con tanto di scrivania, poltrona e altri accessori) da destinare a internet, ben consapevoli di quanto i due hobby siano difficilmente conciliabili nei medesimi tempi e spazi.