Sicuramente l’Ortensia e’ tra le piante piu’ conosciute e diffuse nei principali giardini. Motivo del suo successo e’ sicuramente la profusione di fiori che regala durante tutta l’estate, accompagnata anche da una certa facilita’ di coltivazione e dalla sua rusticita’.
Anche dal punto di vista fitopatologico le Ortensie non danno grossi problemi. Tra i parassiti animali piu’ diffusi gli afidi e il ragnetto rosso, tra le crittogame, il mal bianco e il marciume radicale, causato quest’ultimo dagli eccessivi ristagni d’acqua.
Apparte questo e l’attenzione di porla in esposizione parzialmente ombreggiata, l’Ortensia non richiede sicuramente altre cure particolari. L’importante e’ garantire sempre un terreno ben drenato, fertile e un irrigazione nei periodi estivi piuttosto abbondante.
Un altro grande pregio o forse il principale motivo della sua diffusione e’ anche la facilita’ di propagazione, infatti le talee radicano con una facilita’ straordinaria.
La grande diffusione dell’Ortensia e’ forse uno dei principali motivi che hanno contribuito all’altrettanta diffusione di diverse scuole di pensiero circa le principali regole da seguire per fare una potatura ottimale e mirata.
Non e’ raro parlare con diverse persone che mostrano con orgoglio le loro piante ed avere da ognuna una versione diversa sul metodo esatto per potare le Ortensie.
Va detto che come tutti gli esseri viventi le piante reagiscono in modo diverso in funzione di diversi fattori, non e’ pensabile che una metodologia applicata ad una pianta per quanto studiata e affinata sia l’unica strada per ottenere dei risultati accettabili.
Non ci sforzeremo mai abbastanza di ricordare che la natura ha alle spalle milioni di anni e di esperienza, e che in generale sa fare da se. Cio’ non toglie che applicare delle tecniche colturali diverse, a seconda delle diverse specie, porta sicuramente a dei maggiori benefici.
Innanzitutto a seconda delle diverse specie si adottera’ una potatura diversa, in ogni caso bisogna sapere che le Ortensie fioriscono sui rami dell’anno, ossia sulla vegetazione nuova, questo significa che tendenzialmente e’ bene intervenire a fine inverno-inizio primavera.
In generale le Ortensie, tra cui l’Ortensia comune Hydrangea macrophylla si potano a fine inverno; vanno tolti tutti i rami deboli, quelli secchi e i rami di un paio d’anni si accorciano della meta’ subito sopra a l’ultima gemma dalla forma globosa caratteristica. Le gemme globose infatti sono quelle che portano il fiore a differenza di quelle piu’ allungate e strette che con ogni probabilita’ produrranno solo foglie.
Tutti i rami di tre anni e piu’ vanno eliminati alla base perche’ troppo vecchi e infruttiferi.
Un discorso diverso invece va fatto per i polloni nati nell’anno alla base della pianta, questi se non troppo deboli vanno assolutamente lasciati in quanto nella gemma in cima portano nella stragrande maggioranza dei casi il fiore.
Molto piu’ semplice la potatura delle specie rampicanti, tra cui l’Hydrangea petiolaris, infatti fintanto che non ha raggiunto la grandezza voluta si lascia indisturbata limitandosi ad eliminare i rami piu’ deboli e quelli secchi. Solo dopo si procedera’ ad inizio primavera ad accorciare, anche di molto, i rami che hanno gia’ fiorito.
Un discorso diverso invece per le piante giovani di un anno, infatti per queste ci si deve limitare assolutamente ad eliminare, sempre a fine inverno, la sola vegetazione debole. In nessun caso va coinvolto nella potatura il fusto principale o i getti laterali.
Come per tutte le potature e’ bene ricordare di utilizzare sempre strumenti ben affilati, infatti i tagli poco netti che causano delle lesioni estese sui rami sono il principale mezzo di penetrazione delle malattie fungine.
Altra cosa importante e’ anche quella di disinfettare le forbici per evitare che utilizzandole su diverse piante si contribuisca alla diffusione delle malattie qualora si poti una pianta gia’ attaccata.
Per formare il piacevole alberello di Ortensie e’ necessario far sviluppare un solo ramo centrale, e provvedere in autunno e fine inverno ad eliminare tutti i getti laterali fin quando non sara’ stata raggiunta l’altezza desiderata dell’alberello. Anche una volta ottenuto l’alberello e’ necessario che ogni mese siano eliminati i getti fuori posto che via via si svilupperanno.