Accessoriati, colorati e eleganti, i nuovi termosifoni non sono più concepiti solo per il riscaldamento degli ambienti abitativi e commerciali, ma anche come veri e propri complementi d’arredo. Alluminio e acciaio sono i materiali più innovativi e versatili per la creazione di termosifoni da design anche se la ghisa resta ancora quello dotato di qualità tecniche superiori.
I vecchi termosifoni in ghisa, ingombranti e poco decorativi, erano di difficile collocazione e assolvevano principalmente alla funzione di riscaldare l’ambiente. Talvolta, per migliorarne l’aspetto, si ricorreva alla loro verniciatura o al loro rivestimento, mediante dei copritermosifoni in stoffa. Oggigiorno, nonostante la ghisa sia ancora considerata uno dei migliori materiali per la realizzazione dei termosifoni, è affiancata spesso dall’acciaio e dall’alluminio, più malleabili, che consentono ai progettisti la creazione di modelli alla moda, rendendoli veri e proprio elementi di arredo o, per meglio dire, di termo arredo. Se nelle nuove tipologie standard sono presenti soltanto leggere modifiche di miglioramento delle linee, forme e colorazioni tradizionali, non altrettanto avviene per i termosifoni da design, in cui la struttura originale lascia il posto a vere e proprie opere d’arte.
La crescente attenzione nei confronti dei problemi ambientali ed energetici, inoltre, impone oggi lo sviluppo di termosifoni in grado di ottimizzare le rese e ridurre i consumi. Sono, infatti, in fase di sviluppo pannelli, realizzati in materiali sintetici e capaci di diffondere il calore per irraggiamento, che garantiscono un riscaldamento più uniforme rispetto alla normale propagazione del calore per convezione. Un altro promettente settore è quello dei termosifoni multifunzionali, adatti a quelle zone della casa in cui sono più evidenti i problemi di spazio come la zona d’ingresso e il bagno. Per l’ingresso sono stati presentati esemplari con specchiera incorporata, o provvisti di mensole, sulle quali riporre gli oggetti. Alcuni sono addirittura dotati di attaccapanni e si integrano perfettamente alla mobilia, senza creare problemi d’ingombro. Per i bagni sono ormai molto diffusi i cosiddetti scaldasalviette, dallo spessore ridotto e sui quali è possibile mantenere caldi i teli da bagno e gli accappatoi e, quelli con le maggiori dimensioni, possono anche essere impiegati per completare l’asciugatura di panni ancora umidi. Per rendere ancora più rilassanti i momenti dedicati al bagno o alla doccia, alcune gamme pluriaccessoriate prevedono perfino una radio incorporata e un dissipatore di profumo.
Indice
Termosifoni in ghisa, acciaio, alluminio, elettrici
Un tempo i termosifoni erano quasi esclusivamente realizzati in ghisa, lega caratterizzata da una lenta velocità di riscaldamento che però, grazie all’altrettanto lento raffreddamento, continuava a rilasciare calore anche dopo lo spegnimento dell’impianto di termosifoni. Attualmente è ancora il materiale più diffuso, poiché è caratterizzato anche da un’ottima resistenza nel corso degli anni, anche se è ora affiancato dall’alluminio, dall’acciaio e da sostanze plastiche di sintesi. L’alluminio, grazie alla sua elevata malleabilità, è quello che meglio si addice alla creazione di nuove forme artistiche. Trattandosi di un metallo è un buon conduttore di calore pertanto si riscalda velocemente ma, altrettanto rapidamente, si raffredda. L’acciaio gode delle stesse proprietà, anche se spesso è un po’ più costoso, specialmente se si propende per la forma inox. Esistono anche modelli smaltati che, nell’aspetto, ricordano molto quelli in ghisa.
I radiatori finora citati diffondono il calore per convezione, cioè il calore è trasportato nell’ambiente dall’aria, che si riscalda a contatto con il termosifone. Materie sintetiche brevettate, di recente introdotte sul mercato e quindi ancora meno diffuse, sfruttano invece il meccanismo dell’irraggiamento. In questo caso, simulando l’azione dei raggi solari, il calore è diffuso grazie a onde elettromagnetiche e la distribuzione è uniforme senza che si formino correnti d’aria. Le varietà di forme e colorazioni, si va dai termosifoni tubolari a quelli a colonna, presentate nei numerosi cataloghi in circolazione, rendono tutti questi articoli abbinabili a tutti gli stili e a tutti gli ambienti della casa. Accanto alla più diffusa forma verticale esiste anche quella orizzontale in cui l’estensione dei termosifoni è nel verso della lunghezza e i singoli elementi sono di moderata altezza. Questa tipologia è in genere ideata per le finestre lunghe e strette che caratterizzano le mansarde e i salotti. La varietà più utilizzata per il bagno è lo scaldasalviette, in acciaio o alluminio, che si riscalda molto rapidamente. Si tratta di caloriferi dalla forma piatta, formati da un unico blocco e in diverse colorazioni, in cui sono assemblati moduli tubolari. Vi sono degli spazi appositi per riporre le salviette e per panni umidi, il cui numero dipende dall’altezza complessiva. Le versioni in acciaio sono spesso più costose rispetto a quelle in alluminio.
Come sceglierli
Uno dei primi problemi che insorgono nella scelta di un termosifone riguarda il numero e l’altezza degli elementi da prevedere per i singoli ambienti. I termosifoni di maggiori dimensioni sono di solito collocati in quelle zone della casa che richiedono temperature più elevate, come i bagni e i soggiorni, mentre sono sufficienti temperature più moderate nelle stanze da letto, per favorire il riposo notturno. Fare la scelta giusta, al fine di garantire a ciascuna stanza la temperatura ottimale, può richiedere talvolta il parere di un esperto. Anche la scelta del materiale può creare delle difficoltà, poiché occorre tenere in considerazione la resa termica, i costi nonché l’impatto estetico. Se è vero che i termosifoni in alluminio sono mediamente più economici è altrettanto vero che si raffreddano rapidamente dopo la chiusura della caldaia, pertanto nelle abitazioni principali sono ancora preferibili quelli in ghisa, che mantengono il calore più a lungo. Se lo stile di arredamento è classico o rustico, potrebbero essere di grande effetto scegliere i termosifoni in ghisa antichizzati, rifiniti con decori particolari. Alluminio e acciaio sono più indicati per gli arredamenti moderni ma possono anche essere convenienti per una tavernetta, una seconda casa o locali non abitualmente frequentati, per i quali si richiede un riscaldamento rapido. Nei bagni trovano applicazione, infatti, come scaldasalviette, contribuendo alla realizzazione di un ambiente accogliente per i momenti di relax. Forme e colori, per i quali non vi è ormai che l’imbarazzo della scelta, devono sempre essere valutati con attenzione, poiché scelte oculate valorizzano gli ambienti anche da un punto di vista estetico.
Esistono poi dei caloriferi di supporto, generalmente elettrici che sono trasportabili, quindi non collegati direttamente a un impianto centrale di riscaldamento. Questi radiatori elettrici sono in genere collocati in stanze prive di altre fonti di calore e sono da considerarsi una soluzione provvisoria, per le seconde case o come integrazione al riscaldamento di base. Gli alti consumi elettrici li rendono poco convenienti da un punto di vista economico e quindi inadatti a fungere da riscaldamento principale.
Un’elemento importante è la manutenzione, necessaria per fare in modo che funzionino sempre nel modo migliore possibile. Per maggiori dettagli è possibile leggere questa guida sulla pulizia dei termosifoni su Comepulire.net.
Prezzi termosifoni
Acquistare un termosifone in alluminio, ghisa o acciaio significa partire da un prezzo base abbastanza diverso. Se a ciò si aggiunge anche il design, la marca e la manodopera, i costi possono spaziare di molto. Nei listini prezzi dei termosifoni in ghisa il prezzo riportato si riferisce spesso al singolo elemento e il termosifone può essere venduto in batterie standard di 10 elementi o su misura, con un numero di elementi variabile tra 1 e 20. Quelli classici sono preverniciati o laccati in bianco e questi ultimi sono un po’ più costosi. I prezzi a elemento, del tipo standard, vanno dai 15 ai 40 euro, a seconda anche della loro altezza (circa 70-80 cm) e in base all’aspetto. Gli articoli speciali, dall’aspetto anticato e costruiti artigianalmente hanno costi ben più elevati e spesso occorre richiedere un preventivo su misura. Se si tratta poi di termosifoni da design, i costi diventano imprevedibili, e possono consistere in cifre dell’ordine delle migliaia di euro. Per quel che riguarda i caloriferi in acciaio il prezzo a elemento varia dai 15 ai 20 euro, se si resta in altezze comprese tra i 70 e gli 80 cm. Per l’acciaio sono disponibili anche brevetti di altezza fino ai 2 m, essendo più leggeri della ghisa, i cui costi sono di circa 60 euro a elemento.
Gli scaldasalviette sono disponibili in diverse lunghezze e per quelli di grandi dimensioni (180-100 cm) si superano i 150 euro. Quelli in alluminio nella varietà standard, sono in genere i più economici e i prezzi partono da una decina d’euro a elemento. 50-120 euro sono necessari per l’acquisto di termosifoni portatili allacciabili alla rete elettrica, da usare solo in via provvisoria e quelli più costosi hanno funzioni aggiuntive come il termostato, il timer o la funzione antigelo. In alcuni casi sono anche fissabili a parete. Alla spesa complessiva bisogna sommare inoltre la manodopera, i prodotti per l’installazione e gli eventuali costi di trasporto, che variano a seconda della zona di residenza.