Abbiamo visto l’utilita’ di ricorrere alla pratica dell’innesto, abbiamo anche visto per sommi capi cosa significa tecnicamente innestare una pianta, quello che risulta sicuramente piu’ complicato e’ andare praticamente a fare un innesto.
non solo tecnica
Va detto che malgrado si possano conoscere tutti i tipi di innesto e si sappia in teoria come si fanno al fine di avere la ragionevole sicurezza di successo e’ indispensabile fare un po’ di pratica, questa si rende necessaria forse piu’ che in ogni altra tecnica di giardinaggio. Ovviamente alla base di tutto serve conoscere i vari tipi di innesto, le accortezze da avere, il tutto poi sara’ di grande aiuto per sviluppare, col tempo, una certa familiarita’ che costituira’ un sicuro compendio ad ogni conoscenza teorica.
facciamo ordine
Di tipi di innesto ne esistono davvero un’infinita’, solo nel nostro paese, nelle varie regioni o localita’, se ne contano piu’ di 150 tipi diversi, alcuni simili tra loro, altri molto differenti e forse un po’ strani. Va detto che nella pratica comune i tipi di innesto utilizzati si riducono di molto, e molti di questi sono da tempo caduti in disuso o superati da altri tipi che si sono dimostrati piu’ efficaci e pratici. Qui ne vedremo solo alcuni, i piu’ conosciuti, tanto per avere una conoscenza di base su cui poter lavorare per acquisire una certa pratica, e non potrebbe essere diversamente visto che sull’argomento esiste una gran quantita’ di testi molto specifici e approfonditi che dedicano pagine e pagine per avvicinare a questa pratica.
innesto a gemma
Si puo’ considerare tra i tipi di innesto piu’ frequenti e tra quelli che riescono a dare i migliori risultati, coinvolge solo una piccola parte del ramo ove e’ posta una gemma (da qui il nome). Solitamente l’innesto si applica sulla parte piu’ bassa del portainnesto, preferibilmente su piante giovani dove e’ piu’ facile intervenire tecnicamente. Questo innesto viene fatto in diversi periodi dell’anno, per lo piu’ in primavera (detto a gemma vegetante) o in estate (detto a gemma dormiente). L’innesto a gemma viene anche comunemente chiamato a occhio.
raccogliere la marza
Va detta una cosa, nel caso in cui si faccia l’innesto in primavera dovranno essere utilizzate delle gemme raccolte nell’autunno precedente e opportunamente conservate. Ma vediamo quali sono le valutazioni da fare prima di scegliere una marza: va precisato che si usa il termine di marza indistintamente che si parli di una marza vera e propria o di una gemma, la scelta va fatta preferendo le piante piu’ produttive e sane, il ramo o i rami scelti devono essere di una pianta di eta’ media, e posti in posizione mediana, non quelli apicali che risultano spesso deboli, ne quelli basali che hanno la tendenza ad essere troppo vigorosi, ne tantomeno succhioni o polloni. La raccolta va fatta come si diceva in autunno per le marze che si innesteranno nella successiva primavera, al momento per quelle estive. Nel secondo caso sara’ sufficiente conservarle in un panno umido per non farle disidratare, per le marze che vanno conservate fino alla primavera successiva si opera in questo modo, si raccolgono i rametti in piccoli mazzi legati (il ramo va tagliato poco al di sopra dell’attaccatura alla pianta madre) e si sistemano in sacchetti di plastica trasparente (per intenderci quelli usati per conservare le verdure) e si mettono nel frigorifero (chi possiede una cantina puo’ conservarli li), per evitare che si formino muffe sara’ bene praticare qualche foro e cospargere i rametti con prodotti specifici reperibili nei vivai, solo al momento dell’innesto si slegheranno i rametti che saranno posti in acqua a temperatura ambiente per qualche ora.
innesto a T o a scudo
Al momento di eseguire l’innesto si deve prelevare la gemma da utilizzare per far questo va utilizzato l’apposito coltello (quello per gli innesti), nel caso specifico dell’innesto a scudo, che e’ uno dei piu’ usati tipi di innesto a gemma, si procede prendendo il rametto scelto come marza, si appoggia la lama poco al di sotto della gemma, circa 1 cm, e poggiando il pollice sopra la gemma si inizia a tagliare sulla corteccia facendo scorrere la lama verso il pollice, passata la gemma di circa 1 cm ci si ferma e si incide la corteccia perpendicolarmente, si ottiene cosi un vero e’ proprio scudetto pronto da utilizzare. Sul ramo portainnesto, che va scelto tra i piu’ bassi, sempre con lo stesso coltellino si incide orizontalmente per circa 2 cm, e’ importante che sia incisa la sola corteccia, partendo dal centro del taglio si scende verticalmente tagliando per circa 3 cm. Si divaricano un poco i lembi e si inserisce delicatamente lo scudetto, la polarita’ sara’ obbligata in questo modo e non ci sara’ possibilita’ di errore, infatti le linee orizontali, dello scudetto e del portainnesto, devono coincidere. Al termine si fascia tutto con del nastro elastico avendo cura di lasciare libera la gemma
innesto a marza
Questo tipo di innesto interessa un intero rametto portante 2 o 3 gemme che viene innestato in vario modo sul portainnesto. Si effettua sempre in primavera sui rametti raccolti nell’autunno precedente secondo le modalita’ viste prima per l’innesto a gemma.
innesto a spacco
Diiffuso e’ anche quello a spacco intero dove il portainnesto viene, nel punto scelto, reciso orizontalmente, eliminando tutta la parte apicale, nella parte basale rimasta, che deve essere comunque piuttosto ampia, si pratica uno spacco al centro con una profondita’ di circa 5 cm. A questo punto si prendono le marze e si tagliano di una lunghezza di circa 10 cm, nella parte basale si crea un cuneo lungo quanto lo spacco nel portainnesto, quindi si mettono i rametti nel tronco avendo cura che la loro corteccia esterna coincida con quella del portainnesto, si lega il tutto e si copre con mastice per innesti o potature. Per aiutarsi nel far entrare i rametti si puo’ usare il fenditoio utilizzato per praticare lo spacco per mantenere allargato lo spazio. Un altro tipo di innesto a spacco e’ quello a spacco inglese utilizzato per marze e portainnesti di identico diametro e di dimensioni ridotte a cui si praticano dei tagli obliqui opposti tra loro e che poi si fanno perfettamente combaciare.
Quelli appena visti sono tipi di innesto tra i piu’ diffusi, ne esistono molti altri che magari si differenziano per poche sfumature, cio’ che conta per chi si avvicina a questa pratica e’ capire il senso dell’innesto e’ fare un po’ di prove, il resto verra’ con l’esperienza e la passione, e potra’ essere approfondito diffusamente con i molti testi disponibili.
Un ultimo appunto, i contadini consigliano di prelevare le marze e di effettuare gli innesti sempre a luna calante, vale la pena di provare.